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Sciopero dei trasporti Roma venerdì 17 novembre 2023: orari ATAC garantiti

Sciopero dei trasporti Roma venerdì 17 novembre 2023: orari ATAC garantiti
Ultima revisione: 10 Novembre 2023

Avrà luogo venerdì 17 novembre 2023 lo sciopero dei trasporti indetto dai sindacati "Filt" e "Cgil" e "Uiltrasporti" che toccherà anche il trasporto pubblico di Roma. Si tratta di un nuovo sciopero di 24 ore a pochi giorni da quello del 20 ottobre.

Previste ripercussioni sull'intera rete di trasporto pubblico locale quindi metropolitana, bus, filobus, tram, ferrovie locali gestite da Atac e Roma Tpl. Anche le linee della Metropolitana di Roma saranno a rischio.

Sciopero dei trasporti Roma del 17 novembre 2023

Lo sciopero di 24 ore inizierà nella notte tra il 16 e il 17 novembre con un servizio non garantito delle linee buss notturne denominate "N" passando attraverso la giornata del 17 novembre toccando le corse diurne dell'intera reta sino a sera con corse garantite solo nella notte tra il 17 e 18 novembre per le corse che iniziano dopo le 00:00.
L'agitazione interesserà l'intera rete gestita da ATAC tra cui bus e tram, filobus, ma anche e metropolitana di Roma e ferrovie. 
Durante lo sciopero, nelle stazioni delle linee metroferroviarie che resteranno, eventualmente attive non sarà garantito il servizio di montascale, ascensori e scale mobili e non sarà garantito il servizio delle biglietterie normalmente attive.

Le fasce garantite

Lo sciopero di 24 ore interesserà l'intera rete Atac quindi bus, filobus, tram, metropolitane e ferrovie Roma-Viterbo, Termini-Centocelle e Roma-Lido.

I servizi saranno regolari da inizio turno del 17 novembre alle 8:30 e dalle 17:00 alle 20:00. Furori da questa fascia oraria garantita, notte prima e dopo incluse, sono da ritenersi oggetto di sciopero.

Mappe di Roma

Per i turisti potrebbe essere d'aiuto disporre della mappa della città di Roma. Trovi la mappa e le informazioni connesse in questo approfondimento.

Perchè questo sciopero?

Lo sciopero fa seguito a quanto già organizzato il 20 ottobre e le motivazioni dichiarate dai sindacati sono:

  • LAVORO - Aumentare stipendi e pensioni; rinnovare i contratti nazionali rafforzando il potere d'acquisto e detassando gli aumenti; abbattere i divari che colpiscono le donne.
  • FISCO - Combattere l'evasione fiscale: basta sanatorie, basta condoni e basta premiare settori economici che presentano una propensione all'evasione fino al 70%; indicizzazione automatica all'inflazione delle detrazioni da lavoro e da pensione; promuovere un fisco progressivo: no alla flat tax; riportare all'interno della base imponibile irpef tutti i redditi oggi esclusioni e tassati separatamente con aliquote più basse; tassare gli extraprofitti e le grandi ricchezze.
  • GIOVANI Favorire il lavoro stabile a tempo indeterminato; cancellare la precarietà; introdurre una pensione contributiva di garanzia; garantire il diritto allo studio at-
    attraverso investimenti per servizi, alloggi e borse di studio.
  • PENSIONI Approvare una vera riforma delle pensioni, che superi la legge Monti-Fornero; garantire la piena tutela del potere d'acquisto delle pensioni in essere.
  • STATO SOCIALE Difendere e rilanciare il servizio sanitario nazionale anche aumentando i livelli salariali; approvare un piano straordinario di assunzioni nella sanit̀a e in tutti i settori pubblici e della conoscenza; finanziare le leggi su non autosufficienza e disabilità; aumentare le risorse per il trasporto pubblico locale; rifinanziare il fondo sostegno agli affitti.
  • SALUTE E SICUREZZA Investire su salute e sicurezza: basta morti sul lavoro.
  • POLITICHE PER L'ACCOGLIENZA Abbandonare la politica securitaria a partire dalla cancellazione della legge bossi-fini e di tutti i recenti provvedimenti in materia di
    immigrazione e definire nuove politiche di accoglienza e integrazione dei cittadini migranti.
  • POLITICHE INDUSTRIALI Serve una nuova strategia e un nuovo intervento pubblico per affrontare le crisi vecchie e nuove, puntare sulla transizione ambientale ed
    energetica, riconvertire e innovare il nostro sistema produttivo, governando i processi di digitalizzazione, difendere e incrementare la qualità e la quantità dell'occupazione
    a partire dal mezzogiorno.

fonte Atac

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