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Sciopero dei trasporti Roma venerdì 20 ottobre 2023: orari ATAC garantiti

Sciopero dei trasporti Roma venerdì 20 ottobre 2023: orari ATAC garantiti
Ultima revisione: 16 Ottobre 2023

Avrà luogo venerdì 20 ottobre 2023 lo sciopero dei trasporti indetto dai sindacati "Cub Trasporti" e "Sgb" che toccherà anche il trasporto pubblico di Roma. Si tratta di un nuovo sciopero di 24 ore a pochi giorni da quello del 9 ottobre.

Previste ripercussioni sull'intera rete di trasporto pubblico locale quindi metropolitana, bus, filobus, tram, ferrovie locali gestite da Atac e Roma Tpl. Anche le linee della Metropolitana di Roma saranno a rischio.

Sciopero dei trasporti Roma del 20 ottobre 2023

Lo sciopero di 24 ore inizierà nella notte tra il 19 e il 20 ottobre con un servizio non garantito delle linee buss notturne denominate "N" passando attraverso la giornata del 20 ottobre toccando le corse diurne dell'intera reta sino a sera con corse garantite solo nella notte tra il 21 e il 22 ottobre.
L'agitazione interesserà l'intera rete gestita da ATAC tra cui bus e tram, filobus, ma anche e metropolitana di Roma e ferrovie. 
Durante lo sciopero, nelle stazioni delle linee metroferroviarie che resteranno, eventualmente attive non sarà garantito il servizio di montascale, ascensori e scale mobili e non sarà garantito il servizio delle biglietterie normalmente attive.

Le fasce garantite

Lo sciopero di 24 ore interesserà l'intera rete Atac quindi bus, filobus, tram, metropolitane e ferrovie Roma-Viterbo, Termini-Centocelle e Roma-Lido.

I servizi saranno regolari da inizio turno del 20 ottobre alle 8:30 e dalle 17:00 alle 20:00. Furori da questa fascia oraria garantita, notte prima e dopo incluse, sono da ritenersi oggetto di sciopero.

Mappe di Roma

Per i turisti potrebbe essere d'aiuto disporre della mappa della città di Roma. Trovi la mappa e le informazioni connesse in questo approfondimento.

Perchè questo sciopero?

Lo sciopero fa seguito a quanto già organizzato il 9 ottobre e le motivazioni dichiarate dai sindacati sono:

  • rinnovo dei contratti e aumento dei salari con adeguamento automatico al costo della vita e con recupero dell’inflazione reale;
  • introduzione per legge del salario minimo di 12 euro l’ora;
  • vietare l’utilizzo dei fondi del PNRR per armamenti e invio di armi e rilanciare in modo consistente I finanziamenti alla tutela ambientale e alla messa in sicurezza dei territori;
  • cancellazione degli aumenti delle tariffe dei servizi ed energia, congelamento e calmiere dei prezzi dei beni primari e dei combustibili, incameramento degli extra-ricavi maturati dalle imprese petrolifere, di gas e carburanti;
  • riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario;
  • locco delle spese militari e dell’invio di armi in Ucraina, nonché investimenti economici per la scuola, per la sanità pubblica, per i trasporti;
  • revocare l’abolizione del reddito di cittadinanza e per il lavoro stabile e a salario pieno o per un salario garantito a tutti I disoccupati e sottoccupati;
  • rilancio di un nuovo piano strutturale di edilizia residenziale pubblica che preveda anche il riuso del patrimonio pubblico attualmente in disuso, a beneficio dei settori popolari e dei lavoratori;
  • fermare le stragi di lavoratori, introdurre il reato di omicidio sul lavoro;
  • fermare la controriforma della scuola; e cancellare l’alternanza scuola-lavoro e gli stage gestiti dai centri di formazione professionale pubblici e privati;
  • difesa del diritto di sciopero e riconoscimento a tutte le OO.SS. di base dei diritti minimi e dell'agibilità sindacale in tutti i luoghi di lavoro.
  • introdurre una nuova politica energetica che utilizzi le fonti rinnovabili, senza ricorre a nucleare e rigassificatori;
  • l’aumento delle risorse a favore dell’autodeterminazione, la tutela della salute delle donne e per combattere discriminazioni, oppressione nel lavoro, nella famiglia e nella società.
  • contro le privatizzazioni e il sistema di appalti/subappalti rafforzati dal DDL Concorrenza, che attaccano gli interessi collettivi a vantaggio di imprese e speculatori;
  • contro l’Autonomia Differenziata che disgrega il paese e allarga le differenze sociali tra territori;
  • contro l’economia di guerra e la guerra, vera sciagura umana e sociale per i popoli ed i lavoratori. 

fonte Atac

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